Ulisse Union League 2018 - C&C Hunting | Outdoor Innovation

In questi giorni di Settembre si svolge uno degli eventi più attesi nel mondo venatorio e cinofilo: la 5a Edizione dell’Ulisse Union League 2018, prova per cane da seguita su cinghiali categoria mute con abbattimento del selvatico presso l’az. agrituristico-venatoria Colli Balli (Piancardato).

INDICE PAGINA

Presso l’Azienda Agrituristica Venatoria Colli Balli (PG) immerso nella verde campagna dell’Umbria, in una delle zone più belle del centro Italia.
La prima edizione svoltasi nel 2014 ha ottenuto ampi risultati, trovando consolidamento nel 2015 dove la manifestazione da amatoriale viene riconosciuta ENCI grazie anche alla collaborazione con lo staff del Nazionale della Pro Segugio

Regolamento dell’evento

Prova per cane da seguita su cinghiali categoria mute con abbattimento del selvatico. Ogni squadra è composta con 2 Canai 3 Paratori e 10 Poste, per un totale di 15 elementi. La muta può essere composta da 6/8 cani, potranno essere eseguiti controlli antidoping.

La prova viene effettuata su di un recinto di circa 120 ettari. Il tempo dato per lo scovo è di 50 minuti e successivi 40 minuti per l’abbattimento del selvatico. I cani potranno essere dotati di collari satellitari Tracker G400 Fl messi a disposizione .

Nel campo di gara sono ammesse solo armi a canna rigata quali carabine e express max 3 colpi. Il criterio di valutazione della prova sarà composto da una sommatoria di punteggi che terrà conto, sia della verifica zootecnica Enci, sia del comportamento durante la gara, sia dall’abbattimento del selvatico e inoltre dalla classifica della prova pratica alla sagoma corrente, riservata ai soli postaioli.

La gara sarà ripresa da CACCIA FOR PASSION. Saranno premiate tutte e 12 le squadre.
La premiazione con l’assegnazione del titolo Ulisse 2018. Avverrà Domenica 9 settembre 2018 alle ore 17.00 presso l’Azienda Agro-Venatoria Agricola Palermi, Via Piancardato, 72 Gaglietole di Collazzone -(PG), con Cena di Chiusura. Vige regolamento Enci / Manifestazione.

Squadre partecipanti all’edizione 2018

Alla manifestazione parteciperanno 12 squadre. Di seguito il calendario delle prove:

  • Sabato 01/09/2018: Antonini e Savastani
  • Domenica 02/09/2018: Fabbri e Cogno
  • Lunedì 03/09/2018: Butini e Simonetti/Cosci
  • Giovedì 06/09/2018: Spaccapeli e Migliorini
  • Venerdì 07/09/2018: Nocentini e Laurini
  • Sabato 08/09/2018: Bergamaschi e Team President
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Azienda Agricola Palermi e la sua “Colli Balli”

Un’azienda a conduzione tipicamente familiare, situata a circa 300 mt. sul livello del mare, che si estende su una superficie complessiva di circa 450 ettari, sapientemente ripartiti nei seguenti specifici settori operativi:

Allevamento a scopo ripopolamento: L’allevamento si svolge in un settore interamente recintato, per una superficie di circa 6 ettari, interessato da bosco, espugliato e culture a perdere. Modernamente attrezzato, viene destinato alla produzione di lepri, fagiani, starne, pernici e quaglie.

Allevamento a scopo alimentare: Settore di circa 10 ettari di superficie boschiva interamente recintato destinato all’allevamento, alla cattura ed all’abbattimento del cinghiale per l’alimentazione umana e contestuale rifornimento della carne per l’ottima, insuperabile cucina, che è possibile gustare nell’elegante e caratteristica casa di caccia dell’omonima azienda. Gli animali allevati possono essere altresì destinati al ripopolamento degli istituti privati di caccia. (A.F.V. – AA.T.V. – CENTRI PRIVATI – Z.A.C.)

Centro privato di riproduzione di fauna selvatica: Questo settore, che si estende per circa 70 ha. di superficie collinare interamente recintata, caratterizzata da un ambiente naturale tipicamente diversificato, con ampio laghetto artificiale, bosco ceduo, oliveto, vigneto seminativo arborato prati e colture a perdere, rappresenta l’habitat ideale per esercitare la propria passione venatoria in qualsiasi giorno dell’anno. Una originale peculiarità del settore è la caccia da appostamento ai voli spettacolari e velocissimi di anatre germanate.

Agrituristico Venatoria “Colli Balli”: L’azienda agrituristico venatoria “Colli Balli”, per la sua particolare conformazione, la sua tipicità, il verde intenso dei suoi boschi e dei suoi caratteristici uliveti, l’abbondanza e la variabilità delle coltivazioni agrarie e delle cosiddette colture a perdere, rappresenta “il fiore all’occhiello”
dell’Agricola Palermi.

Le testimonianze delle Autorità

Vincenzo Ferrara, Presidente Nazionale Pro Segugio

Vincenzo Ferrara, Presidente Nazionale Pro Segugio

L’Ulisse, importante manifestazione segugistica, riporta la nostra attenzione sui migliori soggetti impiegati su Cinghiale per l’anno in corso e mi consente di evidenziare sia alcuni aspetti positivi, dicasi l’ottima qualità raggiunta nei Segugi da Cinghiale, e sia alcuni problemi della caccia al cinghiale in Italia. Gli attori protagonisti, comunque, restano i Segugi, in crescita numerica rispetto agli anni passati, proprio perché, oltre alle tante
altre razze estere, c’è stato un incremento esponenziale del Segugio Maremmano.

Nel 2017, di questi Segugi ne sono stati iscritti 4315 ai registri dell’Enci, segno di una netta preferenza del Maremmano tra i cacciatori di Cinghiale. E nel 2018 aumenteranno ancora. Purtroppo però, c’è ancora chi si ostina a denigrare questa razza, ma è una resistenza che non durerà a lungo, di fronte alla buona qualità dimostrata da moltissimi soggetti.

Ognuno ami la razza che alleva e lasci ai colleghi la libertà di poter scegliere i propri ausiliari. Tante cose sono cambiate in breve tempo, quella più evidente è l’aumento tangibile del Lupo, che ha cambiato le abitudini della popolazione del Cinghiale. Nella mia regione, le Marche, la maggior parte dei cinghiali ha colonizzato luoghi non vocati, mi riferisco in special modo alle ZRC e alle varie zone di protezione a ridosso delle coltivazioni intensive. I lupi hanno spinto i cinghiali verso le zone più aperte dove possono nutrirsi costantemente, controllando meglio gli agguati del predatore.

Una legislazione lacunosa, poco coerente con la realtà, non è capace di controllare la specie cinghiale, con un aggravio dei rimborsi verso il mondo agricolo, sempre più intollerante nei confronti dell’attività venatoria. Questo dovrà essere l’impegno del futuro prossimo: bisognerà cercare di risolvere i danni subiti dal mondo agricolo e, per essere credibili, sarà necessario invertire la rotta nella gestione del cinghiale, visto lo scarso successo di quella attuale.

L’impegno attivo di ogni appassionato dovrà essere dimostrato costantemente, anche combattendo coloro che fanno finta di nulla, che pensano di limitare il numero di cinghiali con la caccia di selezione, con la girata, che pensano solo al numero di animali da prelevare e che non si rendono conto che i tempi sono cambiati. Quest’anno la lungimiranza della dirigenza del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ha consentito alla Sips di svolgere una Prova con Segugi su Cinghiale in questo stupendo parco Nazionale.

Sembrava impossibile fino al giorno dell’espletamento della Prova! La cosa più bella è stata la relazione di impatto ambientale stilata dal faunista del Parco del Cilento: “alcun problema causato dai Segugi alla flora e alla fauna del Parco”. Ciò a dimostrazione della qualità e selettività raggiunta dai nostri segugi da Cinghiale, ma anche della capacità dei conduttori che ormai hanno ben compreso che tra le caratteristiche dei propri ausiliari devono essere presenti la maneggevolezza e l’addestramento su di una sola specie.

La presenza di tutte le Associazioni Venatorie, mi dà l’opportunità di trasmettere questi messaggi da parte della SIPS a tutti coloro che le vogliano intendere e lavorare per costruire il futuro prossimo della Caccia in generale. C’è un grande bisogno di collaborazione finalizzata alla continuazione di questa splendida tradizione Cinofilo-Venatoria italiana. Un grazie di cuore ad Elisa Lucibello, Mario Nibi e Roberto Catasti che ancora una volta mi hanno dato la possibilità di potervi raggiungere tramite questa rivista che leggo sempre con piacere ed interesse. Grazie agli organizzatori per il loro costante impegno.

Paolo Sparvoli, Presidente Nazionale Libera Caccia

Paolo Sparvoli, Presidente Nazionale Libera Caccia

Le mode, si sa, vanno e vengono; spesso da un giorno all’altro. Ma ci sono cose, come le tradizioni e la cultura, che sono come scogli che nessuna mareggiata e nessuna moda possono scalfire.

Così è per la braccata, la più radicata e sentita forma di caccia collettiva al grande e nero signore dei boschi: una attività che si perde nella notte dei tempi e che ora, qualche animalista dell’ultima ora vorrebbe cancellare nel nome di una insensata mania che si ostina a dipingere la natura come qualcosa di sacro e inviolabile. Con l’unico risultato – sotto gli occhi di tutti – di far proliferare a dismisura alcune specie opportuniste e alcuni ungulati, a discapito proprio di quella biodiversità che in molti (la maggior parte a sproposito), elogiano e invocano.

I tentativi di portare a termine questa scellerataoperazione di cancellazione culturale della braccata sono inesauribili e non c’è convegno o articolo di alcuni organi di informazione che non cerchi di elencare gli aspetti negativi di questa forma di caccia, descrivendola in mille modi e con mille aggettivi: indiscriminata, disturbante, traumatica, fino ad esagerare con i soliti termini come spietata, distruttiva e criminale.

Intanto, mentre tutti questi difensori dei poveri cinghiali cercano alternative (inutili) al prelievo con la braccata, i cinghiali stanno colonizzando le periferie e anche i centri delle grandi metropoli. Ecco perché noi della Libera Caccia, che difendiamo ogni forma tradizionale di caccia, accogliamo con grande entusiasmo la 5^ edizione di “Ulisse-Union League”, una manifestazione che, al di là della valorizzazione delle mute su cinghiale, ha avuto il merito di individuare anche l’enorme valore aggregativo e sociale della braccata.

Gianluca Dall’Olio, Presidente Nazionale Federcaccia

Nella foto il pres.provinciale Giulio Piccioni

Giulio Piccioni, Presidente Provinciale Federcaccia

Sembrano moltiplicarsi ogni anno gli appuntamenti per gare, trofei, incontri dei più svariati generi dedicati alla cinofilia in genere, e in particolare ai segugi e ai cani. Non tutti, ovviamente, sono uguali per livello qualitativo e partecipativo, anche se di tutti è comunque da plaudire l’intento sociale, agonistico e divulgativo.

Non c’è dubbio che in questo panorama, appuntamento consolidato e apprezzato nel panorama agonistico cinofilo italiano, sia “Ulisse Union League”, manifestazione dedicata ai cani da seguita
e ai loro conduttori per la quale sono d’obbligo, ma sentiti, i complimenti agli organizzatori e ai concorrenti.

Abbiamo più volte ripetuto come Federazione Italiana della Caccia applichiamo come linea guida di tutte le nostre manifestazioni cinofile, l’importanza che assume in queste manifestazioni la promozione dell’aspetto educativo rivolta sia ai cani che ai loro conduttori. Fondamentale che entrambi tendano a raggiungere una sempre maggiore specializzazione.

Un obbiettivo che porterà prima di tutto maggiori e più alti risultati sui terreni di gara, ma anche – aspetto da sottolineare – nella caccia “cacciata”. Un principio che crediamo valido per tutte le forme di caccia praticate con l’ausilio del cane e che forse in quella al cinghiale trova la sua massima applicazione, anche alla luce degli impegni richiesti – al netto delle attuali difficoltà scaturite da un quadro normativo reso sempre più complicato – ai praticanti dell’assumere un ruolo di operatore faunistico nell’ottica del contenimento di una specie sempre più invadente e spesso dannosa.

Ancora più importante dunque che il comportamento della coppia cane conduttore sia esente da sbavature e ineccepibile, efficace sul cinghiale e rispettosa delle altre specie, anche perché condotta sotto l’occhio attento e spesso prevenuto dell’opinione pubblica. Un impegno al quale non possiamo sottrarci ma al quale è fondamentale giungere preparati. E manifestazioni come questa contribuiscono egregiamente allo scopo.

Lamberto Cardia, Presidente Nazionale Enalcaccia

Sappiamo tutti che i cani discendono dal lupo, ma forse non lo abbiamo presente quando dobbiamo capire i loro comportamenti. Nonostante secoli di selezione ed allevamento la base genetica del cane è rimasta quella del lupo ed è quindi inutile pretendere da lui comportamenti umani che non conosce e non può assumere.

Eppure i cani ci stupiscono: a volte sembra che si comportino come noi e che capiscano ogni cosa. Ciò avviene perché all’interno della gamma di comportamenti e istinti del cane ve ne sono molti che si  armonizzano perfettamente con i nostri e lo spirito di osservazione e la sensibilità che possiedono permette loro di capire molte cose di noi.

Perciò è facile interagire con loro anche perché, forse inconsciamente, ci adattiamo al loro modo di comunicare.
Il cane da caccia è l’oggetto di interminabili racconti tra amici al bar, quasi un mito che rivive in epiche battaglie al cospetto di selvatici scaltri, ma non troppo, per i nostri cani. Ecco perché ogni volta che si approccia una prova di lavoro si prova un’emozione come fosse la prima volta e non si è lontani dal credere che “lui” si diverta quanto il padrone.

Il segugio poi, ancora più di altri. Un vero cacciatore, rude come le macchie che affronta, atleta indiscusso che si esalta nelle corse infinite dietro a lepri o cinghiali: umile e concreto nella sua azione e differente dal cane da ferma che indugia in eleganti posture per le quali il segugio non ha tempo. La canizza è altra musica: entra nel sangue di qualsiasi appassionato e descrive ciò che la fitta vegetazione non consente alla vista. Il segugio è coraggioso e perseverante: due qualità che si adattano al vero cacciatore; è questa l’immagine che amiamo e con la quale combattiamo la nostra quotidiana battaglia tra politica e burocrazia che a volte nascondono più insidie di una macchia spinosa.

A nome dell’Unione Enalcaccia ringrazio gli amici dell’organizzazione per l’impegno e la dedizione nel perpetuare questa nobile arte, anche attraverso le prove cinofile, come quella alla quale assisteremo. Consentitemi quindi di salutare tutti i partecipanti con un caloroso in bocca al lupo!

Felice Buglione, Presidente della Fidasc

La caccia, questo lo sappiamo tutti, non è mai stata e non sarà mai uno sport. Ma come tutte le attività umane, dalla competizione personale fino alla guerra, anche l’attività venatoria si è sublimata fino a tramutarsi in vero e proprio agonismo: dalle innumerevoli specialità del tiro (sia a volo che al bersaglio) fino alla cinofilia, anch’essa con le sue poliedriche forme.

Non fa certo eccezione la simulazione della caccia con i cani da seguita e, in special modo, quella su cinghiale che, anzi, rappresenta una delle più seguite e praticate specialità.

Il cinghiale, quindi, non solo si è trasformato in una entusiasmante realtà sportiva sotto forma di sagoma per il tiro a palla e con la carabina, ma è diventato una “palestra” privilegiata per atleti che conducono il loro cane (o la loro muta) nella ricerca, nello scovo e nella seguita di questo affascinante e ostico selvatico.

La Fidasc, quindi, che per conto del grande sport nazionale e internazionale targato Coni, gestisce l’intera e  vastissima gamma della cinotecnica sportiva, non può che condividere tutte le iniziative che si muovono in questa ottica. Fra tutte, quella di “Ulisse-Union League” che è un progetto tendente a valorizzare e a tramandare tutti gli aspetti ludici, ricreativi, sociali e, appunto” “sportivi” di una attività umana millenaria praticata dall’uomo insieme al suo amico a quattro zampe che, nel corso del tempo, si è trasformato in un vero e proprio atleta.

Sergio Sorrentino, Presidente Nazionale ARCI Caccia

Presidente Nazionale ARCI Caccia

Sentiamo il dovere di trasmettere questa passione alle nuove generazioni nel loro interesse e per una migliore qualità di vita del rapporto uomo-cane. Lo meritano l’uomo e il suo fedele amico. In questi anni abbiamo
moltiplicato per quantità e qualità la nostra presenza con prove, esposizioni dalle grandi città, ai borghi.

Il nostro agire, al servizio della cinofilia dell’amico “fido” ha prodotto centinaia di appuntamenti che sono stati prima di tutto grandi feste dello stare insieme di tante donne e uomini, di giovani e famiglie. Queste attività espositive e sportive collaterali all’attività venatoria sono una ricchezza del bel Paese; sono accoglienza, turismo, fraternità, egoismi, interessi strumentali, purtroppo, ostacolano il percorso per farne un comune patrimonio tra le Associazioni Venatorie: insieme per la cinofilia per il rilancio di importanti tradizioni nella Società.

E’ tempo di una riflessione comune con Enti di promozione sportiva, associazionismo a partire dall’ARCI, con il coinvolgimento delle Case del Popolo, di Circoli, del CONI, dell’ENCI, anche estendendo la promozione delle attività espositive cinofile negli spazi dei campi di tiro dove e quando possibile. Senza nostalgie, guardiamo al futuro. Social e media contro la caccia si alimentano di disinformazione, quando va bene e non operano strumentalmente in malafede per interessi di lobby del finto pensiero ambientalista. Queste hanno paura della cultura, del confronto, per questo ci respingono dalle scuole.

E’ indispensabile dare contenuti alla figura del cacciatore che è, nei fatti, amante della natura. Dobbiamo avere una forte capacità di comunicazione con le nuove tecnologie, sia internamente ma aggiungerei anche verso la società. E’ indispensabile riscoprire la voglia di stare tra i cittadini di essere “popolari”, un pregio che in troppe occasioni perdiamo. Il cane può trovare accoglienza nell’opinione pubblica e noi con lui.

Gli scontri tra forme di caccia: mettere una “razza” contro l’altra non aiuta. La caccia al cinghiale è una risorsa non solo alimentare ma della gestione delle campagne presidiate dagli amici agricoltori fruite dai cittadini tutti. Il bracconaggio è un nostro nemico.

L’ARCI Caccia ha sottoscritto il “Protocollo d’Intesa tra l’ARMA dei Carabinieri e l’Associazione Venatoria Nazionale ARCI Caccia”, già operativo in alcune aree per i presidi antincendio. Gli ATC non siano solo pronta caccia. Costruire,con la nostra presenza, un futuro gratificante, colto e coltivato è possibile, occorre volerlo. Diamo battaglia per realizzare questa prospettiva, chi ha qualcosa di migliore lo proponga. Il cane, giustamente orgoglioso di esserlo e di sentirsi umanizzato, ha bisogno, per la sua felicità di spazi, territorio e anche di  selvaggina che nasce e si riproduca dove conosce la vita.

Questa ricchezza non è una risorsa per pochi ma un’attrazione del Paese per i tanti turisti che ci raggiungono. Torna Ulisse. Un appuntamento che mette insieme i
Campioni delle Associazioni Venatorie nazionali, i migliori del cinghiale. Un segnale importante. Grazie Ulisse, grazie a Cinghiale & Cani, sponsor, patron, ideatore ed organizzatore. E’ una rivista che, sul campo, si guadagna di manifestazione in manifestazione, con esperienza professionalità, competenza, meritate benemerenze.

Gianni Corsetti, Presidente Nazionale Italcaccia

Gianni Corsetti, Presidente Nazionale Italcaccia

Eccoci giunti alla quinta edizione di questo grande evento di settembre Ulisse Union League, che ogni anno ci lieta di chiudere la stagione delle prove e ci mette di fronte all’apertura della caccia.

Proprio per non arrivare  impreparati al periodo venatorio siamo lieti di essere sempre presenti anche come Associazione Venatoria e di contribuire alla buona riuscita dell’evento.

Un ringraziamento a tutta la parte organizzativa ed in particolare la dott.ssa Elisa Lucibello che è riuscita in questi anni a riunire tutte le associazioni con tutte le presidenze nazionali dando in quest’evento la sensazione di famiglia.

Scarica il libricino dell’evento:

Scarica il libricino dell’evento Ulisse Union League 2018

Classifica Vincitori:

Classifica Vincitori Trofeo Ulisse Union League 2018

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Open del Mediterraneo 2018 "memorial Giovanni Pappalardo"Classifica Trofeo Ulisse 2018 Colli Balli, Piancardato (PG)